La promozione delle diete iperproteiche, che hanno favorito l’industria intensiva della carne, negli ultimi cinquant’anni ha provocato eccessi alimentari e caduta a picco della qualità, quali insaccati e carni in scatola di scarsissimo valore nutrizionale se non veleni veri e propri; frollatura, congelamento, frittura e cottura alla brace, sono tutti processi incompatibili per l’organismo e andrebbero favoriti solo per estreme esigenze.
Gli animali che rientrano in questo scopo (vitelli, mucche, pollame) vengono a maggioranza allevati intensivamente con cibo sintetico e scarti di altri animali; l’uso spasmodico di antibiotici e integratori li nutrono in maniera innaturale e del tutto artificiale, i quali si palesano poi nei prodotti finiti quale latte e carne.
Stessa cosa per i loro piccoli fratelli pesci, succubi anche loro di allevamento intensivo o inquinamento delle plastiche nei mari che ne alterano le caratteristiche.
Riguardo frutta e verdura invece, le coltivazioni intensive hanno determinato l’impoverimento dei terreni, compromettendo la qualità dei prodotti che oggi presentano all’incirca cinque volte meno i nutrienti rispetto alla frutta a verdura di qualche decina di anni fa.
Le concimazioni chimiche invece, arricchiscono i prodotti della terra di innumerevoli sostanze tossiche con le quali, in misura minore o maggiore, ne veniamo a contatto.
Inutile forse ricordare quanto oggi l’uso errato della tecnologia sia un danno per l’evoluzione e per le nuove generazioni.
La maggior parte dei lavori oggi prevedono l’uso del computer e dello schermo a tempo pieno; ma anche nel tempo libero, l’abuso e la dipendenza provocati dallo smartphone (soprattutto per i più giovani) sono la causa di una popolazione solitaria, che esce di casa e si frequenta l’uno con l’altro sempre meno.
Come conseguenza di ciò, l’attività fisica è messa da parte e lo sport è un hobby destinato solo a pochi coraggiosi: la vita sedentaria ed il poco movimento fisico, possono essere alla base di ogni patologia.
Non dimentichiamo che l’economica ultraliberista degli ultimi quarant’anni ha inoltre posto l’uomo sempre più in competizione con gli altri e con sé stesso, provocando il diffondersi delle malattie mentali moderne, quali stress, ansia e depressione.
In base ai dati a nostra disposizione, sappiamo che le ghiandole endocrine rispondo agli stati emozionali, producendo sostanze quali l’adrenalina o il cortisolo, giusto per citarne un paio, che alterano il flusso e la qualità del sangue, influenzando prepotentemente il metabolismo.
E come già analizzato in precedenza, a tutto ciò si aggiunge un sistema medico che (cercando di soddisfare la domanda, comunque sempre crescente) elargisce rimedi con troppa facilità, spesso non necessari e che possono diventare causa d’intossicazione e dipendenza, senza dare prima uno sguardo allo stile di vita.
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