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Immagine del redattoreEzio Delli Ponti

La credenza…

L’illusoria credenza della facile guarigione rappresentata dall’assunzione del rimedio pone le sue basi nel pensiero magico-illusorio-infantile. Nel tentativo di superare i limiti che la natura a volte ci impone, l’essere umano cerca con ogni mezzo quella sostanza che gli permetta di vivere eternamente e, possibilmente, senza troppi sforzi. Un esempio che calza a pennello potrebbe essere il Viagra e simili, tra i farmaci più venduti al mondo, non senza pesanti effetti collaterali (in questo caso in media largamente accettati!).

Ma ironia a parte, l’acqua benedetta, il filtro d’amore, la fonte dell’eterna giovinezza, sono da sempre le favole che ci piace ascoltare: ciò va bene, finché rimangano tali. Anche la propaganda falso-scientifica offusca le menti promettendo di essere sul punto di scoprire quella sostanza capace di donare vita eterna, o sconfiggere l’invecchiamento o debellare il dolore per sempre e per tutti.

Fino ad ora, possiamo dire che qualsiasi tentativo non ha prodotto risultati concreti. La medicalizzazione della società e la curo-mania oggi così estremizzati sono in realtà dei processi che affondano le radici nella paura e nell’impreparazione, amplificati dalla continua ricerca alla soluzione o del male fuori della propria sfera di vita.

Passo dopo passo ci siamo resi deboli nei confronti del “progresso”, dove la nuova religione scientifica pone il sintomo come nemico dell’uomo. Il dolore è il male e non deve far parte delle nostre vite si dice, ed allo stesso tempo teorie bizzarre e pensiero magico raccolti dal passato (vedi cure alternative) sfruttano l’illusione e giocano sull’ignoranza.

L’istinto lucrativo ha preso il sopravvento sfruttando le nostre debolezze. Lo specchietto per le allodole, rappresentato dall’eterna ricerca verso forme d’aiuto all’infuori della propria individualità ha molto probabilmente un fondamento religioso, ma privo di solide basi spirituali.

Tuttavia, credere che fortuna e sfortuna, ricchezza e povertà, salute e malattia, siano fattori all’infuori del nostro controllo, potrebbe essere un grosso freno per l’evoluzione umana. L’incertezza e la debolezza psicologica sono oggi forgiate da una società che rema a favore di tali ipotesi, portando a deresponsabilizzare piuttosto che prendere in pugno la propria vita.

A tali condizioni non saremmo mai in grado di sfruttare il nostro vero potenziale. Come tante discipline insegnano, lo sguardo andrebbe invece indirizzato verso sé stessi. In natura, una delle forze più misteriose e potenti che abbiamo a disposizione è proprio quella umana, capace di creare le cose più belle, ma anche di distruggerne tante altre, compreso sé stesso e la sua stessa sopravvivenza.

Con la dura esperienza oggi scopriamo definitivamente che abbondanza, salute, benessere e longevità sono caratteristiche non acquistabili con il denaro, né tanto meno disponibili dal dottore, in farmacia o al supermarket.

Esse, come analizzeremo nei prossimi articoli, provengono “da dentro” e vanno coltivate attraverso un cambio di paradigma e di mentalità, perseguendo uno stile di vita basato su leggi naturali dove l’uomo stesso è il protagonista che prende in pugno la propria vita.

“Nella persona vi è una forza che ha una direzione fondamentale positiva. Più l’individuo è capito e accettato profondamente, più tende a lasciar cadere le false “facciate” con cui ha affrontato la vita e più si muove in una direzione positiva, di miglioramento”. Carl Rogers

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